Il 26 febbraio 2008 si giravano presso la chiesa parrocchiale e i suoi dintorni, alcune scene del film documentario “Un illustre conosciuto“, diretto dal regista Paolo Damosso, con la partecipazione della conduttrice televisiva Lorena Bianchetti e di Sergio Fiorentini, oltre degli anziani pronipoti del Cardinale: Guglielmo e Teresina Massaia.
Il film, che ha ricevuto il riconoscimento del Piemonte Doc Film Fund, il fondo con cui la Film Commission Torino-Piemonte sostiene la realizzazione di opere documentaristiche, è nato in occasione del Bicentenario della nascita del Massaia, con lo scopo di ravvivarne la memoria e di “rispolverarne” l’immagine.
Se da un lato, infatti, il Massaia è una figura molto nota, spesso l’opinione pubblica ha solo una vaga idea della sua vita e delle sue opere; ma non è sempre stato così: in vita, Guglielmo Massaia era conosciutissimo, ammirato dagli uomini di Chiesa e stimato dagli “uomini di potere”, tanto da meritare una lapide commemorativa nel suo paese natale prima ancora della sua morte. Eppure, ad un certo punto è successo qualcosa che ne ha oscurato il ricordo e la figura.
Il Fascismo ne ha fatto un emblema del proprio colonialismo, il “precursore” della propria azione espansionistica nel Corno d’Africa. A crearne questa immagine contribuì anche il film di Goffredo Alessandrini “Abuna Messias”, che fu premiato a Venezia nel 1939 con la Coppa Mussolini. Il film fu un vero kolossal per l’epoca e coinvolse un numero enorme di attori e di comparse, inoltre fu girato in Etiopia: il tutto per una spesa di 5.000.000 di lire che a quel tempo era una cifra davvero folle!
Il binomio Massaia – Fascismo, tuttavia, è un falso assoluto, non solo sul piano storico, in quanto Frà Guglielmo andò in Etiopia nel 1846, un quarantennio prima della prima spedizione Italiana, ma anche su quello ideale, visto che il Massaia era enormemente rispettoso della cultura e della lingua Etiope, ed il suo intento era puramente missionario e spirituale: portare il messaggio di Gesù Cristo e aiutare il prossimo.
“Un Illustre conosciuto” ha voluto “rimediare” a questa distorsione. Il documentario è perciò un viaggio tra l’Italia, partendo dal suo paese natale, Piovà, passando per Torino, dove il Massaia si è formato ed ha maturato la sua vocazione missionaria, Frascati, dove ha passato gli anni della vecchiaia e l’Etiopia, alla scoperta della sua vita, delle sue imprese, ma anche delle difficoltà incontrate lungo il suo percorso. Ne emerge una figuradal grandissimo carisma, con eccezionali capacità umane, intellettuali e anche fisiche, come ha dichiarato il regista stesso.
“La storia del Cardinal Massaia è di quelle che non ti lasciano dormire tranquillo. La sua vita è così piena di avvenimenti, vicende, avventure, che potrebbero riempire dieci biografie! Raccontarlo è difficile; ci abbiamo provato, rispettando il suo pensiero, il suo coraggio, la sua ispirazione di vero figlio di Francesco d’Assisi. È un uomo che ancora oggi può dirci cose utili e che ci fa guardare con apertura al dialogo con le culture e le etnie diverse da noi, con le quali possiamo e dobbiamo convivere positivamente”.
Lorena Bianchetti, attrice, conduttrice e giornalista (nella foto sotto con i pronipoti del Cardinale: Carlo e Giovanni Luigi Massaia) ha proseguito:
“Questa esperienza che ho portato avanti collaborando con Sergio Fiorentini, mi ha molto arricchita. Prima d’iniziare questo lavoro non conoscevo la figura del Cardinal Massaia e ne sono stata piacevolmente colpita: penso che tutti dovremmo prendere esempio dalla sua grande volontà e nobiltà d’animo” .