L’associazione “Terra, Boschi, Gente e Memorie” di Castelnuovo Don Bosco, con in testa il botanico Franco Correggia, suo Presidente, lotta da tempo per sottrarre al saccheggio e tutelare in modo duraturo la rete di ambienti in cui, con riferimento alla parte nord-occidentale del territorio astigiano, si addensano contenuti significativi di biodiversità, complessità ecosistemica, biogenetica e bellezza vivente. Un tentativo che si è concretizzato nella realizzazione di un sistema integrato di microaree soggette a protezione integrale, costituito ad oggi da un mosaico di 15 microambienti che si estende
complessivamente su una superficie di 40 ettari.
La novità è che al lavoro precedentemente svolto, si è aggiunta nei mesi scorsi una zona nuova, che si trova nel comune di Piovà Massaia, da tempo conosciuta per la sua straordinaria importanza ambientale, un
autentico gioiello naturalistico miracolosamente sopravvissuto: il Lago Freddo.
Si tratta di un alneto impaludato di ontano nero, racchiuso tra i boschi della regione Santonco, una formazione forestale igrofila che rappresenta, in termini di varietà biologica e valenze ecologiche, uno dei siti più interessanti della provincia di Asti. Un ambiente antico, primario, ricco di biodiversità vegetale,
fungina e animale, che include un vasto contingente di specie rare, indicato come habitat di interesse prioritario nelle direttive europee.
Con l’appoggio dell’amministrazione comunale, nel 2020 l’associazione aveva stilato un appello per la salvaguardia di questo ambiente, che fu sottoscritto da 75 specialisti di elevata caratura scientifica. Poche settimane dopo arrivò la disponibilità di una parte dei proprietari delle aree che accolgono l’ontaneto a
vendere le loro quote di terreni. Il costo complessivo dell’operazione fu quantificato in circa 6000 euro e partì subito una raccolta fondi per mettere insieme questa cifra, una sorta di crowdfunding tra tutte le persone sensibili alla necessità di proteggere gli ambienti ricchi di biodiversità. La colletta ebbe un successo straordinario, raggiungendo quota 11.908 euro, quasi il doppio di quanto necessario ad acquisire le 5 particelle dell’alneto in vendita, permettendo così di programmare anche l’acquisto delle ulteriori e ultime 3 particelle che lo caratterizzano.
Dal 2021, pertanto, il biotopo forestale umido appartiene in comproprietà a Pro Natura e Legambiente: l’alneto e i suoi contenuti di biodiversità non rischiano più di essere compromessi e devastati dall’ingresso di motoseghe, ruspe e trattori, ma saranno oggetto di rigoroso rispetto e di attenta conservazione per sempre. Nei prossimi mesi si esplorerà la possibilità di istituire un sito di interesse comunitario che collochi l’area di Santonco nella rete Natura 2000.
Grazie a questo primo intervento sabato 3 ottobre 2020, nell’ambito della “Giornata Europea del Patrimonio”, l’amministrazione comunale e le tre associazioni intervenute hanno ricevuto il Premio “Alfiere del Paesaggio”, istituito dall’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, un importante riconoscimento rivolto a persone ed enti che con il loro comportamento e scelte di vita hanno dato un contributo significativo alla conoscenza e salvaguardia del patrimonio paesaggistico astigiano.